Caso Peppermint: interviene l’Associazione Nazionale per la Difesa della Privacy
Come è noto molti italiani stanno ricevendo in questi giorni una lettera di richiesta risarcimento danni per violazione della legge sul diritto d’autore da parte dello studio legale Mahlknecht & Rottensteiner. per conto della sua assistita Peppermint Jam Record Gmbh.
La contestazione è quella classica di illecita condivisione di file musicali protetti dal diritto d’autore mediante programmi di file-sharing.
L’ANDIP (Associazione Nazionale per la Difesa della Privacy) invita tutte le persone raggiunte da questa singolare lettera di risarcimento danni a non cedere di fronte a questa “richiesta transattiva” che per la verità ha ben poco a che vedere con le tanto invocate ragioni di giustizia e rischia di diventare un pericoloso precedente, visto che già sono state annunciate azioni similari.
Il presidente dell’ANDIP Michele Iaselli oltre a nutrire numerose perplessità in merito alle modalità di accertamento del reato e dei presumibili autori dello stesso ravvisa nell’intera vicenda un’evidente violazione della normativa vigente in tema di trattamento dei dati personali. “Da quanto risulta dalla stessa lettera dello studio legale, la Logistep AG ha trattato per mesi i dati personali dicentinaia di migliaia di utenti senza chiedere alcun consenso né prestare alcuna informativa. Tale trattamento è stato posto in essere almeno in parte sul territorio italiano con conseguente applicabilità della disciplina dettata dal Codice della Privacy che non contempla la possibilità, per un soggetto privato, di porre in essere - per di più attraverso strumenti automatizzati - operazioni di trattamento di dati personali tanto ampie ed indiscriminate”.
“Del tutto infondato, prosegue il presidente dell’ANDIP, è poi il riferimento che lo studio legale Mahlknecht & Rottensteiner fa all’eccezione prevista dall’articolo 24, comma 1, lettera f), dall’articolo 43, comma 1, lettera c) nonché dall’articolo 13, comma 5, lettera b) del Codice della privacy e ciò per un motivo molto semplice: non sembra che richiedere alcune centinaia di euro ai fini di un non meglio definito indennizzo possa considerarsi esercizio di un diritto in sede giudiziaria, anzi al contrario siamo di fronte ad un vero e proprio atto illegittimo in quanto tra l’altro il destinatario della lettera incriminata ha davvero poche garanzie sul fatto che la sottoscrizione della transazione lo esoneri da un procedimento penale che è perseguibile d’ufficio”.
Il presidente dell’ANDIP conclude il suo intervento invitando i destinatari della lettera di risarcimento ad inoltrare, provocatoriamente e non solo, alla Logistep AG apposita richiesta di accesso ai dati ai sensi dell’art. 7 del codice della privacy anche in considerazione del fatto che l’art. 8 comma 2, lett. e) del codice per la protezione dei dati personali limita solo temporaneamente l’esercizio del diritto di accesso qualora dallo stesso possa derivarne un pregiudizio effettivo e concreto per lo svolgimento delle investigazioni difensive o per l'esercizio del diritto in sede giudiziaria, cosa ormai non più configurabile nel caso di specie.
Per chi non l'avesse capito il presidente dell'ANDIP sono io :)
L'Associazione Nazionale per la Difesa della Privacy (ANDIP) è nata per tutelare il diritto della riservatezza dei dati ed il rispetto della dignità della persona. In virtù di tale proposito si avvale della collaborazione di diversi professionisti del settore giuridico-legale, della sanità, della sicurezza informatica ed è sempre alla ricerca di nuove sinergie per migliorare i suoi intenti. L'ANDIP offre, con il suo centro studi, alle istituzioni, agli enti, alle associazioni, la necessaria collaborazione per la risoluzione di problematiche sociali, la promozione di iniziative collettive di indottrinamento, la realizzazione di eventi e manifestazioni per stimolare la promozione e l'applicazione del Codice sulla Privacy (d.lgs 196/2003).
La contestazione è quella classica di illecita condivisione di file musicali protetti dal diritto d’autore mediante programmi di file-sharing.
L’ANDIP (Associazione Nazionale per la Difesa della Privacy) invita tutte le persone raggiunte da questa singolare lettera di risarcimento danni a non cedere di fronte a questa “richiesta transattiva” che per la verità ha ben poco a che vedere con le tanto invocate ragioni di giustizia e rischia di diventare un pericoloso precedente, visto che già sono state annunciate azioni similari.
Il presidente dell’ANDIP Michele Iaselli oltre a nutrire numerose perplessità in merito alle modalità di accertamento del reato e dei presumibili autori dello stesso ravvisa nell’intera vicenda un’evidente violazione della normativa vigente in tema di trattamento dei dati personali. “Da quanto risulta dalla stessa lettera dello studio legale, la Logistep AG ha trattato per mesi i dati personali dicentinaia di migliaia di utenti senza chiedere alcun consenso né prestare alcuna informativa. Tale trattamento è stato posto in essere almeno in parte sul territorio italiano con conseguente applicabilità della disciplina dettata dal Codice della Privacy che non contempla la possibilità, per un soggetto privato, di porre in essere - per di più attraverso strumenti automatizzati - operazioni di trattamento di dati personali tanto ampie ed indiscriminate”.
“Del tutto infondato, prosegue il presidente dell’ANDIP, è poi il riferimento che lo studio legale Mahlknecht & Rottensteiner fa all’eccezione prevista dall’articolo 24, comma 1, lettera f), dall’articolo 43, comma 1, lettera c) nonché dall’articolo 13, comma 5, lettera b) del Codice della privacy e ciò per un motivo molto semplice: non sembra che richiedere alcune centinaia di euro ai fini di un non meglio definito indennizzo possa considerarsi esercizio di un diritto in sede giudiziaria, anzi al contrario siamo di fronte ad un vero e proprio atto illegittimo in quanto tra l’altro il destinatario della lettera incriminata ha davvero poche garanzie sul fatto che la sottoscrizione della transazione lo esoneri da un procedimento penale che è perseguibile d’ufficio”.
Il presidente dell’ANDIP conclude il suo intervento invitando i destinatari della lettera di risarcimento ad inoltrare, provocatoriamente e non solo, alla Logistep AG apposita richiesta di accesso ai dati ai sensi dell’art. 7 del codice della privacy anche in considerazione del fatto che l’art. 8 comma 2, lett. e) del codice per la protezione dei dati personali limita solo temporaneamente l’esercizio del diritto di accesso qualora dallo stesso possa derivarne un pregiudizio effettivo e concreto per lo svolgimento delle investigazioni difensive o per l'esercizio del diritto in sede giudiziaria, cosa ormai non più configurabile nel caso di specie.
Per chi non l'avesse capito il presidente dell'ANDIP sono io :)
L'Associazione Nazionale per la Difesa della Privacy (ANDIP) è nata per tutelare il diritto della riservatezza dei dati ed il rispetto della dignità della persona. In virtù di tale proposito si avvale della collaborazione di diversi professionisti del settore giuridico-legale, della sanità, della sicurezza informatica ed è sempre alla ricerca di nuove sinergie per migliorare i suoi intenti. L'ANDIP offre, con il suo centro studi, alle istituzioni, agli enti, alle associazioni, la necessaria collaborazione per la risoluzione di problematiche sociali, la promozione di iniziative collettive di indottrinamento, la realizzazione di eventi e manifestazioni per stimolare la promozione e l'applicazione del Codice sulla Privacy (d.lgs 196/2003).
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