Monday, July 16, 2007

ANDIP: in Italia c’e’ davvero un’emergenza per la protezione dei dati personali

L’ANDIP (l’Associazione Nazionale per la Difesa della Privacy) condivide le preoccupazioni del Presidente dell’Autorita’ Garante per la protezione dei dati personali Francesco Pizzetti che nel corso della propria relazione annuale sull’attivita’ 2006 ha addirittura parlato di “emergenza nazionale” nella protezione dei dati.
Secondo il Presidente dell’ANDIP (www.difesaprivacy.it) Michele Iaselli “attualmente siamo di fronte a gravi violazioni della normativa sulla protezione dei dati personali che denotano la piu’ assoluta mancanza di coscienza sull’importanza di quelli che sono i valori fondamentali dell’individuo quali l’identita’ personale, la dignita’ ed in particolare la liberta’”.
Indubbiamente l’avvento delle nuove tecnologie seppur giusto ed inevitabile ha creato ulteriori problemi in termini di privacy: Internet, l’interconnessione delle banche dati, la videosorveglianza, le tecnologie biometriche, i videotelefonini rappresentano una continua sfida che puo’ essere risolta attraverso una giusta ed equilibrata regolamentazione.
Purtroppo anche la componente politica e’ poco sensibile a tali problematiche e sta cercando ultimamente di svuotare i principali contenuti del d.lgs. n. 196/2003: ne sono una chiara testimonianza gli attuali disegni di legge che prevedono inconcepibili semplificazioni per le imprese con meno di 15 dipendenti (la maggioranza in Italia) con esonero dal rispetto delle misure minime di sicurezza (!!!) e per le categorie professionali (anche gli avvocati che dovrebbero garantire la tutela dei cittadini pretendono dei privilegi in merito al rispetto della normativa a dir poco incomprensibili, che tra l’altro sviliscono la stessa dignita’ della professione).
Anche la Giustizia spesso e volentieri si dimostra poco rispettosa della normativa e non e’ un mistero l’incredibile caos cui si assiste nelle aule giudiziarie dove e’ facilissimo sottrarre dati sensibili e giudiziari dai fascicoli.
Per non parlare poi dell’attivita’ giornalistica che complice anche la mancata regolamentazione delle intercettazioni telefoniche ha fornito il proprio ampio contributo alla violazione della normativa.
Il richiamo dell’Autorita’ Garante, quindi, e’ stato doveroso e c’e’ da aspettarsi per i prossimi anni un duro lavoro per l’Authority che potra’ contare sulla piena collaborazione dell’ANDIP pronta a denunciare qualsiasi lesione del diritto alla riservatezza.

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