Videosorveglianza e Ispezioni del Garante: l'ANDIP condivide l’iniziativa dell’Autorita’
Il Presidente dell'ANDIP (Associazione Nazionale per la Difesa della Privacy) avv. Michele Iaselli accoglie con favore la notizia dell’iniziativa dell’Autorita’ Garante di avviare una serie di ispezioni in tutta Italia per vigilare sul rispetto delle regole gia’ fissate dall’Autorita’ con un provvedimento generale del 2004.
Secondo l’avv. Iaselli troppo spesso si fa uso di questo sistema di controllo estremamente invasivo e non sempre necessario. Intere aree cittadine, spazi pubblici, locali privati sono ormai preda di sofisticati sistemi di videosorveglianza che riprendono e registrano di tutto senza fornire alcuna informativa ai cittadini e, peggio ancora senza garantire misure di sicurezza affidabili. Nella maggior parte dei casi si dimentica, prosegue l’avv. Iaselli, che gli impianti di videosorveglianza devono essere attivati solo quando altre misure siano insufficienti o inattuabili; che l’eventuale conservazione delle immagini deve essere limitata nel tempo; che i cittadini devono sapere sempre e comunque se un’area e’ sottoposta a videosorveglianza; che l’installazione di telecamere e’ lecita solo se e’ proporzionata agli scopi che si intendono perseguire.
Se e’ vero che il diritto alla protezione dei dati personali non pregiudica l’adozione di misure efficaci per garantire la sicurezza e l’accertamento degli illeciti e’ anche vero che l’installazione di sistemi di videosorveglianza non deve pero’ violare la privacy dei cittadini e deve essere conforme al codice in materia di protezione dei dati personali, conclude il Presidente dell’ANDIP.
Secondo l’avv. Iaselli troppo spesso si fa uso di questo sistema di controllo estremamente invasivo e non sempre necessario. Intere aree cittadine, spazi pubblici, locali privati sono ormai preda di sofisticati sistemi di videosorveglianza che riprendono e registrano di tutto senza fornire alcuna informativa ai cittadini e, peggio ancora senza garantire misure di sicurezza affidabili. Nella maggior parte dei casi si dimentica, prosegue l’avv. Iaselli, che gli impianti di videosorveglianza devono essere attivati solo quando altre misure siano insufficienti o inattuabili; che l’eventuale conservazione delle immagini deve essere limitata nel tempo; che i cittadini devono sapere sempre e comunque se un’area e’ sottoposta a videosorveglianza; che l’installazione di telecamere e’ lecita solo se e’ proporzionata agli scopi che si intendono perseguire.
Se e’ vero che il diritto alla protezione dei dati personali non pregiudica l’adozione di misure efficaci per garantire la sicurezza e l’accertamento degli illeciti e’ anche vero che l’installazione di sistemi di videosorveglianza non deve pero’ violare la privacy dei cittadini e deve essere conforme al codice in materia di protezione dei dati personali, conclude il Presidente dell’ANDIP.