Monday, March 20, 2006

Il Consiglio dei Ministri Approva Un’Integrazione Al Codice Dell’Amministrazione Digitale


Il Consiglio dei Ministri nella riunione n. 49 del 17 marzo 2006 ha approvato su proposta del Ministro per l'Innovazione e le Tecnologie, Stanca lo schema di un decreto legislativo che integra il Codice dell'amministrazione digitale (decreto legislativo n.82 del 2005) al fine di rendere ancora piu’ incisivo l'impatto sul processo di digitalizzazione e di ammodernamento della pubblica amministrazione e sulla diffusione delle tecnologie informatiche e telematiche.
Sul provvedimento, che e’ stato notificato alla Commissione europea e sul quale e’ stato sentito il Garante per la protezione dei dati personali, sono stati acquisiti i pareri della Conferenza unificata, del Consiglio di Stato e delle Commissioni parlamentari.
Una delle novita’ piu’ rilevanti del dispositivo riguarda lo Sportello Unico per le Attivita’ Produttive, il cosiddetto "Sportello per le Imprese", che diviene a tutti gli effetti uno "Sportello telematico".
Secondo il Codice dell'Amministrazione Digitale esso deve infatti consentire "l'invio di istanze, dichiarazioni, documenti ed ogni altro atto trasmesso dall'istante in via telematica".
Questo determinera’ enormi vantaggi per le imprese, che risparmieranno tempo e denaro nello svolgimento delle loro pratiche burocratiche potendo interloquire con gli uffici pubblici per via telematica.
Inoltre nel Codice viene confermata la realizzazione del Sistema Pubblico di Connettivita’ (SPC), una sorta di “Autostrada digitale del Sole”, che colleghera’ in rete tra di loro tutte le Pubbliche Amministrazioni centrali e locali, con regole tecniche e standard comuni ed elevati livelli di sicurezza.
Purtroppo è stata persa una buona occasione per rimediare alla prima versione del decreto troppo frettolosa. Queste integrazioni sono state altrettanto approssimative e confondono ancora di più le idee sia ai cittadini che agli operatori sulla validità ed efficacia del documento elettronico.

Monday, March 13, 2006

UE: la Commissione avvia una consultazione pubblica sulle etichette RFID


I dispositivi di identificazione a radiofrequenza (o etichette RFID), che sostituiranno a breve i codici a barre nei supermercati, offrono grandissime opportunita’ alle imprese e alla societa’. Tuttavia la loro efficacia in materia di localizzazione, identificazione e tracciabilita’ solleva seri interrogativi sulla sicurezza e la privacy oltre che sulla loro interoperabilita’ tecnica e compatibilita’ a livello internazionale.
Per rispondere a tali interrogativi - alcuni dei quali potrebbero richiedere interventi a livello legislativo - la Commissione europea avvia oggi una vasta consultazione pubblica nell'ambito di una conferenza di alto livello sulle tecnologie di identificazione a radiofrequenza (RFID) in occasione del salone CeBit 2006, che si terra’ a Hannover in Germania.
"Le etichette RFID sono molto piu’ 'intelligenti' dei tradizionali codici a barre. Sono i precursori di un mondo in cui miliardi di oggetti e sensori interconnessi forniranno indicazioni sulla loro ubicazione, la loro identita’ e il loro passato" ha affermato Viviane Reding, commissario responsabile per la societa’ dell'informazione e i media.
"Queste reti e questi dispositivi connetteranno ogni giorno gli oggetti in un 'internet delle cose' che permettera’ di migliorare notevolmente il benessere economico e la qualita’ della vita. Ma come sempre il progresso puo’ avere risvolti negativi - in questo caso le possibili ripercussioni delle etichette RFID sulla privacy. Per questo e’ necessario raggiungere un ampio consenso all'interno della societa’ sul futuro della tecnologia RFID e sulla necessita’ di predisporre meccanismi credibili di salvaguardia. Dobbiamo mantenere il controllo sulla tecnologia e creare le condizioni per utilizzarla nell'interesse generale".
Lo scorso anno la Commissione europea ha istituito un gruppo interservizi sui RFID per coordinare la raccolta, l'analisi e la diffusione interna di informazioni relative alla tecnologia RFID e ai suoi usi. Su questa base la Commissione ha avviato un grande dibattito pubblico sulle opportunita’ e le sfide connesse con questo tipo di tecnologia.
Per sfruttare le sue potenzialita’ economiche, e’ necessario affrontare in modo costruttivo, e con il coinvolgimento di tutte le parti interessate, gli interrogativi che l'uso delle etichette RFID suscita in relazione alla tutela della privacy e alla protezione dei consumatori.
Inoltre, perche’ la tecnologia RFID possa essere sfruttata in tutte le sue potenzialita’ per la crescita e l'occupazione, l'Europa deve definire norme tecniche comuni che ne garantiscano l'interoperabilita’ transfrontaliera oltre a una banda dello spettro radio comune per il suo utilizzo.
Le etichette RFID ormai rappresentano il futuro ed anche il Cnipa se ne è accorto concludendo un accordo di collaborazione con il CATTID-Centro per le Applicazioni della Televisione e delle Tecniche di Istruzione a Distanza, dell’Università La Sapienza di Roma, per sperimentare e valutare potenzialità e benefici per l’amministrazione pubblica delle nuove applicazioni RFID.

 
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