Privacy: Gli Alberghi Sotto Il Mirino Del Garante
Gusti, abitudini, durata dei pernottamenti, tutti i dati e tutte le informazioni utili per "conoscere" meglio il cliente e "anticiparne" le richieste, raccolte e rielaborate in un considerevole data base. Tutto pero’ all'insaputa dei clienti che, ne’ al loro arrivo in albergo ne’ al momento di aderire ad un programma di fidelizzazione, venivano adeguatamente informati dell'uso che sarebbe stato fatto dei dati inseriti nei moduli che avevano compilato. Salvo poi rendersi conto di tale modalita’ illecita soltanto quando, in caso di successivi soggiorni, venivano proposti servizi analoghi a quelli gia’ richiesti oppure arrivava a casa pubblicita’. Le violazioni, emerse nel corso di accertamenti disposti nell'ambito del settore alberghiero, riguardano una grande catena alberghiera italiana e sono state sanzionate.
Con un provvedimento, di cui e’ stato relatore il presidente Francesco Pizzetti, il Garante per la privacy ha poi vietato alla societa’ l'utilizzo dei dati personali della clientela, contenuti nel data base, trattati in violazione di legge. L'Autorita’ ha altresi’ prescritto alla societa’ l'adozione delle misure necessarie per conformarsi alle norme sulla privacy.
Dagli accertamenti e’ risultato che i clienti non venivano adeguatamente informati sull'uso che sarebbe stato fatto dei loro dati personali e per di piu’ dovevano sottoscrivere moduli con formule di consenso generiche. Questi dati personali venivano usati dalla catena alberghiera italiana non solo per fornire i servizi richiesti, ma anche per definire i "profili" dei clienti allo scopo di proporre servizi mirati in caso di ulteriori visite.
Dopo l'intervento del Garante la catena alberghiera, oltre a non poter piu’ utilizzare i dati raccolti illecitamente, dovra’ rispettare una serie di prescrizioni e in particolare: a) riformulare i modelli di informativa alla clientela, sia su carta sia on line, specificando per quali scopi e per quanto tempo vengano usati i dati personali dei clienti; b) predisporre modelli che consentano alla clientela di decidere liberamente se autorizzare o meno l'uso dei propri dati a fini di "profilazione" o di invio di materiale pubblicitario; c) individuare precisi tempi di conservazione dei dati e cancellare o trasformare in forma anonima quelli non piu’ necessari.
Con lo stesso provvedimento l'Autorita’ ha, inoltre, avviato l'applicazione di sanzioni amministrative per inidonea informativa nonche’ per omessa notificazione, non risultando comunicata al Garante l'attivita’ di profilazione della clientela messa in atto.
Devo dire in tutta sincerità che gli alberghi (e non sono pochi quelli che ho visto) rientrano tra i soggetti che meno si sono adeguati alla normativa sulla privacy. In molti casi e parlo di alberghi importanti non viene fatta vedere nemmeno l'informativa e ci si limita a far sottoscrivere al cliente la scheda di accettazione dove è contenuto un generico consenso al trattamento dei dati.
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